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  • Immagine del redattoreJessica_Ostetrica

Chi cura il pavimento pelvico?

Di chi è il pavimento pelvico? Ci si interroga su questo quesito come fosse un dubbio esistenziale, tra i professionisti e anche tra i laici. Ci si interroga profondamente soprattutto perché c’è un’enorme confusione sul tema anche da parte di chi invia ai servizi riabilitativi, agli specialisti, da chi organizza formazione di pertinenza e da chi propone soluzioni elettromedicali alla risoluzione dei problemi del pavimento pelvico. Fisioterapisti, osteopati, ostetriche, infermieri, ginecologi, uroginecologi, urologi, colonproctologi, endrocrinologi …chi mi sono dimenticata? Abbiate pietà.

Per non parlare della confusione di chi recensisce, che in base alla figura con cui ha risolto o migliorato la propria condizione indirizza intere masse.


E quindi, a un certo punto, il dubbio può arrivare più che lecito: ma io questo perineo a chi lo devo far vedere? In effetti, ogni tanto me lo chiedo anche io, e la risposta che mi do la maggior parte delle volte è che il pavimento pelvico è delle persone. Delle donne, in particolare e nel mio caso specifico. E che, come parte integrate della loro vita, del loro organismo, dei loro amori, del loro piacere, di funzioni essenziali e di uno stato globale che collabora attivamente al loro essere bene, è un diritto fondamentale far funzionare. E allora, non è forse una perdita enorme di tempo dibattere su chi possa/non possa, debba o non debba o abbia più diritto, autorità, preparazione in merito? Voglio dire, come operatori della salute noi di una cosa dobbiamo assicurarci: che la gente stia al meglio. Indipendentemente dal fatto che questo meglio ci porti un valore. Questa è una verità sacra, deontologica, che dobbiamo rinnovare ogni tot almeno con noi stessi( prendiamoci per esempio come scadenza quella del rinnovo dell’iscrizione agli ordini, così non ce lo dimentichiamo).


Focalizziamoci soprattutto su un argomento: ogni persona che sa fare e che viene esclusa dal fare ( per omissione o screditamento) è una possibilità in meno di guarire per chi ha bisogno del suo terapista.

Sul saper fare siamo tassativi, qui è indubbio: per prendersi cura del pavimento pelvico non basta una laurea. Chiunque, e sottolineo chiunque, troviate dedicato a questo ramo ha sicuramente un curriculum ricco di percorsi formativi dedicati e in base a questo, soprattutto, sviluppa una maniera piuttosto personale di approcciarsi alla cura del vostro perineo. Non mi sto a dilungare, ma troverete chi preferisce l’uso delle mani, chi quello di elettromedicali, chi lavora di più con i sex toys e chi spende ore nel chiarirvi abitudini corrette. Ognuno di noi ha le sue armi, nelle battaglie contro le disfunzioni pelviche, ma è anche vero che ogni super-eroe ha le sue competenze preferite, e l’importante alla fine è vincere il cattivo.

Quello che, in linea di massima, ci dovrebbe allertare un poco è che è ovvio che la perineologia comprende tante cose: organi, muscoli, fasce, connettivo, ma anche ecosistemi, ormoni, ciclicità, sessualità, microbioma etcetc. C’è solo questo da badare: che esistono confini piuttosto netti tra i vari professionisti e le loro competenze. Se io, come ostetrica, vi proponessi esercizi per la lombalgia associata a una disfunzione pelvica probabilmente mi starei sbilanciando quanto un fisioterapista che vi consiglia sul benessere mestruale. Che non significa che non ci si informi reciprocamente, semplicemente che non rientra nella nostra divisa di base.

Del resto, però, la bellezza di questo mondo non è proprio la vastità di stimoli a cui espone noi che ce ne siamo innamorati? E la bellezza della cura è anche quella di condividerla, tramite i confronti preziosi dei percorsi di ognuno di noi, con un unico scopo che dovrebbe elevarsi all’ego personale: il benessere del paziente. Soprattutto in quelle condizioni che ne compromettono seriamente la qualità di vita.


Ecco, come disse una volta una delle mie docenti, orgogliosa fisioterapista, come io sono orgogliosa ostetrica, e che apprezzo ad ogni formazione sempre di più: “chi sa fare, faccia”. E speriamo solo di farlo bene.


(vi auguro di trovare qualcuno che vi tratti con amore e che ami profondamente ciò che fa!)


Dr.ssa Jessica Li Gobbi Ostetrica

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